Una delle tante curiosità che possiamo incontrare durante la visita guidata per bambini al giardino di Boboli: le Ghiacciaie
Ma cosa saranno mai questi casette a cupola che si possono intravedere nello splendido giardino di Boboli? Sembrano dei trulli made in Tuscany ma ovviamente non lo sono…come direbbe Mastrota in una delle sue più convincenti televendite “siamo di fronte al miglior frigorifero al mondo, garantito al 100%” 😂😂😂

La domanda sorge spontanea: “Ma vuoi che queI ricconi dei ⚜️ Granduchi di Toscana che risiedevano proprio a Pitti non si potessero permettere un frigo????“ Ovvio che sì, ma ahimè non esistevano ancora.
Allora facciamo un bel salto nel passato e vediamo di capire come funzionavano queste ghiacciaite.
❄️ LE ORIGINI DELLE GHIACCIAIE: Ovviamente la tecnica di conservazione dei cibi con il ghiaccio non è stata inventata a Firenze. Siamo di fronte ad un’arte antica che si perde nella notte dei tempi.
Già gli uomini preistorici usavano questa tecnica, sfruttando le fredde grotte o scavando fosse.
Con il passare dei secoli l’uomo si è evoluto e sicuramente nel Rinascimento si prediligeva avere una struttura architettonica ad hoc per il ghiaccio piuttosto che scavare delle buche per terra.
Risultato? BOOM💥 Ed ecco a voi la comparsa di due “diacciaie” in muratura nel Giardino di Boboli al servizio dei regnanti locali.
❄️ STRUTTURA DELLE GHIACCIAIE: le ghiacciaie esistevano in tutta la Toscana e avevano forme diverse, quelle di Boboli sono edifici a pianta circolare coperti con cupolette. La forma migliore era quella tronco-conica 🍦 : bingo! proprio quella di Boboli! Sulla sommità della cupola si vedono delle lanterne che, oltre ad avere una funzione estetica, servivano come camino d’areazione 🌬️

❄️ LA STAGIONE DELLA NEVE: Firenze è conosciuta nel Mondo per le milioni di cose belle e buone che si possono trovare, ma sicuramente non è famosa per le grandi nevicate invernali. Quindi, da dove arrivava la neve/ghiaccio da mettere dentro le “diacciaie”? 2 erano le fonti a cui attingere:
- ⛲ il ghiaccio che si raccoglieva, durante gli inverni più rigidi, nelle vasche del giardino di Boboli.

- 🏔️ la neve fatta giungere appositivamente dalle montagne dell’Appennino. Il ghiaccio prodotto nelle “neviere” di montagna giungeva in città, su carri trainati da buoi, in lunghi viaggi notturni, all’interno di apposite botti coibentate con sughero.
❄️ L’USO DELLE GHIACCIAIE IN ESTATE: nella stagione calda ☀️ le ghiacciaie, rimaste semivuote, venivano sfruttate come cantina per tenere il vino 🍷 in fresco, ma anche altri cibi facilmente deteriorabili. Una testimonianza simpatica ce la dà Francesco Redi, accademico della Crusca, riportanta nel suo saggio “Bacco in Toscana” (1685).
Venga pur da ogni bicocca (1)
Neve in chiocca (2).
E voi satiri lasciate Tante Frottole(3),
e tanti riboboli(4) ,
E del ghiaccio mi portate Dalla Grotta del Monte Boboli (5),
Con altri picchi Dé mazzapicchi (6)
Dirompetelo, Sgretolatelo, Infragnetelo, Stritolatelo,
Finchè tutto si possa risolvere In minuta freddissima polvere, Che mi renda il ber più fresco
Per rinfresco del Palato, Or ch’io son morto assetatato.
Per rinfresco del Palato, Or ch’io son morto assetatato.
Dite pur ch’io non son Bacco!
(1) Bicocca – Fortezza piccola (2) Chiocca – A volontà (3) Frottole - Sorta di parlare oscuro, misterioso (4) Riboboli – Sorta di parlare breve in burla (5) Boboli – Giardino del gran Duca di Toscana unito alla sua abitazione (6) Picchi e mazzapicchi – Martelli di legno (7) S’io n’insacco – se non mando giù
Se vuoi vedere dal vivo le Ghiacciaie e conoscere la storia del Giardino di Boboli ti aspetto al gioco-tour per bambini e famiglie 🌳 “A Boboli con le bussole“.🌳
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